Insieme, possiamo continuare a promuovere l’innovazione e sfruttare il potere dello sport per unire, ispirare e trasformare  

 

Insieme, possiamo continuare a promuovere l’innovazione e sfruttare il potere dello sport per unire, ispirare e trasformare  

Torino  
 
 

Al Politecnico di Torino, con gli studenti e il giovani, il Presidente del parlamento Europeo Roberta Metsola ha fatto appello affinché insieme possiamo continuare a promuovere l’innovazione e sfruttare il potere dello sport per unire, ispirare e trasformare

       

Buon pomeriggio a tutti,

Permettetemi di iniziare ringraziando il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il Presidente del Comitato Regionale CONI Piemonte, Stefano Mossino, per il caloroso benvenuto. E naturalmente, un ringraziamento speciale al Professor Stefano sacchi, vicerettore del Politecnico di Torino, per averci accolti in questo centro di eccellenza mondiale nella conoscenza e nell’innovazione. Cara Silvia, grazie, condivido tutto quello che ha detto, porterò con me tutti i messaggi che ci ha dato, l’Europa sta facendo molto e la mia promessa è che noi faremo molto di più. Grazie cara Silvia. 

Quando stavo entrando c’era un vostro collega che mi ha detto “Grazie per aver portato questo vestito blu, per Napoli” Perché avete vinto lo scudetto. Questo non era il primo messaggio che volevo portare in Piemonte ma ho deciso di prendere questo momento per fare i complimenti a tutta la squadra.

È anche un grande piacere essere oggi in compagnia di una persona che non ha bisogno di introduzioni o presentazioni. Leonardo [Bonucci]. L’immagine degli Azzurri che alzano la coppa degli Europei 2020 resterà per sempre impressa nella memoria di un’intera nazione. Non ti sei limitato, caro Leonardo, a difendere con tenacia – con i tuoi compagni di squadra hai ispirato una generazione a sognare più in grande, a lottare con più forza e a credere nell’impossibile. Ti devo dire da madre di quattro maschi, hai molti fan nella mia casa. 

Dobbiamo anche parlare del lato economico dello sport. Per questo volevo esprimere un po’ dei miei pensieri oggi per come renderlo sostenibile e di come valorizzare anche i piccoli club locali che offrono tanto alle nostre comunità e ai giovani. Lo sport deve restare solido e ben radicato nel territorio. L’anno scorso ho parlato a un evento a New York con Alex del Piero, Antonio Tajani e anche investitori americani, squadre italiane di calcio, basket e altri sport. E un tema centrale è stato come rivoluzionare i nostri stadi, come offrire un’esperienza accessibile, che possa generare il “game day experience”. Lo vediamo già negli Stati Uniti, nel Regno Unito e anche qui con la Juventus. Dobbiamo capire come farlo al meglio per trattenere talenti e capitali in Europa e questo sarà fondamentale per garantire il futuro professionale dello sport e questa finalmente è la forza! 

Questa è la forza dello sport. La forza di spingerci oltre, di motivarci e di sollevarci. Ma il suo impatto può andare ancora oltre. Lo sport trasforma anche la vita fuori dal campo: rafforza il benessere delle comunità, stimola l’innovazione e crea nuovi posti di lavoro. Dati recenti mostrano che nell’Unione europea l’occupazione nello sport è cresciuta di oltre il 2%.

Per questo dobbiamo considerare l’istruzione e la ricerca nello sport come una priorità strategica. È incoraggiante vedere che questa Università – e questa 
Regione – siano in prima linea su questo fronte. 

Il Politecnico di Torino è un esempio virtuoso di questo impegno. Con iniziative, abbiamo sentito, come il programma Dual Career che consente agli studenti-atleti di conciliare studio universitario e carriera sportiva e il coinvolgimento nelle ATP Finals. Questo Ateneo punta ora a un progetto ambizioso che integra sport, formazione e ricerca. È un modello innovativo nel panorama universitario italiano ed europeo.

Ma voglio anche dirvi, nel retroscena di tutto questo, che il Parlamento europeo è al vostro fianco. Anche noi ci crediamo davvero.

Finanziamo progetti, sosteniamo i ricercatori, apriamo le nostre reti agli studenti. Il nuovo Piano di lavoro dell’Unione Europea per lo sport ci aiuta ad affrontare le sfide emergenti del settore – dalla crescente commercializzazione, alla sostenibilità, fino al legame fondamentale tra salute fisica e mentale. E con il nostro lavoro legislativo, entrambi, ci battiamo per mantenere lo sport inclusivo, equo e protetto – dalla corruzione, dagli abusi e da chi cerca di sfruttarlo.

Perché il gioco di squadra non è solo un principio sportivo: è la base di tutto ciò che facciamo.

La storia dell’Europa non è un racconto semplice. Solo 80 anni fa, i 27 Paesi che oggi compongono la nostra Unione erano in guerra tra loro, divisi in blocchi e alleanze. Oggi, invece, io sono orgogliosa di guidare un Parlamento di 720 deputati – che rappresentano quasi mezzo miliardo di cittadini – i quali non cercano di conquistare territori, ma di costruire un terreno comune. Non per dividersi, ma per cooperare. Non per vincere gli uni contro gli altri, ma per gli uni con gli altri.

Questo è lo spirito dell’Europa. Ed è anche lo spirito dello sport.

All’inizio del mio mandato, ho avuto il privilegio di incontrare un gruppo di atlete europee che si preparavano ai Giochi Olimpici dello scorso anno. Come molti di voi, le ho seguite a Parigi con grande ammirazione. Ma ciò che mi è rimasto più impresso è stato questo: quando loro gareggiano, tutta l’Europa fa il tifo. Gli atleti italiani sono atleti europei. Quando i nuotatori italiani battono record mondiali, quando le nostre schermitrici conquistano l’oro, quando Elisa Di Francisca ha alzato la bandiera europea sul podio durante la cerimonia delle medaglie – tutti noi abbiamo provato quel senso di orgoglio. Perché le loro vittorie – le vittorie dell’Italia – sono anche le vittorie dell’Europa.

Ecco perché guardo con fiducia e senso di responsabilità alla collaborazione in questo settore. Insieme, possiamo continuare a promuovere l’innovazione, rafforzare l’istruzione superiore e sfruttare il potere dello sport per unire, ispirare e trasformare.

Grazie.